Remuntada del Catania, Mariglianese battuta. Si vola a quota 60

Il Catania suda le proverbiali “7 camicie” per battere la Mariglianese, cenerentola della classifica ma combattiva, caparbia, indomabile. È stata una battaglia cruenta, tra le più accese di questo campionato. Sotto gli occhi del presidente Ross Pelligra i rossazzurri acciuffano la settima vittoria consecutiva, sospinti dal respiro amorevole di oltre 16 mila tifosi, accorsi al Massimino con entusiasmo anche per la tariffa contenuta dei biglietti praticata dal club per la ricorrenza dell’ottava di Sant’Agata.
Il mister deve fare a meno di Sarao, squalificato, e di Rapisarda e Jefferson, fermati rispettivamente dall’influenza e da un fastidio muscolare. Dall’inizio spazio per Bethers in porta, Boccia, Somma, Lorenzini e Castellini in difesa, tradizionale centrocampo a tre con Rizzo, Lodi e Vitale, in avanti De Respinis insieme a De Luca e Chiarella. Il Catania si presenta in campo con la terza maglia, quella che esalta il rosso lavico dell’Etna. Prima dell’avvio le curve riservano un tributo di gratitudine e rispetto a Ciccio Famoso, storico leader della tifoseria rossazzurra stroncato da un male incurabile il primo febbraio del 2017.
Il Catania parte forte e al 4° minuto sfiora il gol: cross di Rizzo, testa di Chiarella e pallone che supera di poco la traversa. Un minuto dopo splendido tiro al volo di Chiarella, oggi strepitoso, Cappa respinge come può e palla che rimbalza su De Respinis, che non riesce a controllarla. Occasione sfumata. Al 14° accade quello che non ti aspetti, la Mariglianese va in vantaggio: lungo lancio dalle retrovie che trova Maydana, la punta è abile a liberarsi di Somma e bruciare Bethers di esterno destro. I ragazzi di Ferraro accusano il colpo, i campani mettono le ali ai piedi e cominciano a giocare con la disinvoltura leggera di chi ha già fatto un’impresa. I rossazzurri pian piano riprendono le redini del gioco e le provano tutte per raddrizzare il risultato. In pieno recupero (47°) calcio di rigore per il Catania, per fallo di Piscopo su De Luca. Sul dischetto va Lodi, palla a mezza altezza sulla destra, il portiere intuisce e disinnesca il pericolo. Alla fine del primo tempo la Mariglianese mantiene il vantaggio.
In avvio di ripresa mini-rivoluzione del mister: fuori Bethers, Vitale e De Respinis, dentro Groaz, Palermo e Andrea Russotto. E al terzo minuto il Catania pareggia: spizzata di De Luca per Russotto, conclusione respinta da Cappa, irrompe Chiarella e palla in busta. Da questo momento inizia l’assedio del Catania al fortino bianconero, complice lo scampato pericolo e l’effervescenza dei nuovi entrati. Serve giusto un quarto d’ora al Catania per assestare il colpo vincente: calcio di rigore procurato da Forchignone (entrato al posto di Chiarella) per fallo di Cappa: sul dischetto va Sarno (che ha sostituito Lodi), palla da un parte e portiere dall’altra. La remuntada è fatta. Il tempo scorre veloce, con i rossazzurri che si abbassano un po’ per rintuzzare gli attacchi della Mariglianese e poi ripartire di slancio. Il terzo uomo segnala cinque minuti di recupero e al 49° Forchignone ha l’opportunità di chiudere i giochi, ma il suo scavetto non inganna Cappa che con un colpo di reni rimedia egregiamente. La partita si chiude qui.
Dodicesimo successo consecutivo in casa, il settimo di fila nelle ultime sette partite. Il Catania tocca quota 60 e tiene il Locri a distanza di 14 lunghezze (calabresi vittoriosi a Vibo Valentia). Domenica saremo proprio a Locri, una sfida tutta da vivere. Per ribadire che “i cavaddi pattenu” e nessuno può fermarli.